- Area: Finanziaria
L’omologa del concordato cancella le tracce della crisi
La prima pagina di Norme & Tributi del Sole 24 Ore del 29 novembre 2017 riporta l’articolo scritto dal Notaio Francesco Cirianni di Arezzo che esamina il decreto di omologazione del Tribunale di Perugia emesso in data 16 novembre 2017 relativo al concordato preventivo in continuità diretta della Godioli & Bellanti Spa per la quale il dott. Tiziano Cetarini, Direttore Commercialista e Revisore Contabile, ha svolto il ruolo di advisor finanziario.
Il Tribunale, oltre a confermare la prededucibilità ex art 111 l. fall. della nuova finanza in esecuzione prevista dal piano (accordata da due istituti bancari), ha accolto la richiesta di cancellazione della dicitura “in concordato preventivo” dal registro delle imprese, per effetto della intervenuta omologa.
Il mantenimento in essere della dicitura “in concordato” nel Registro delle Imprese dopo la omologazione avrebbe infatti creato gravi pregiudizi alla ricorrente rendendo complicata, sia la partecipazione a gare pubbliche, con particolare riferimento a quelle estere (la Società ha come clienti monopoli nazionali), sia il mantenimento in essere delle fideiussioni bancarie a titolo di advance e performance bond sulle commesse acquisite; conseguenze queste totalmente distoniche rispetto alla struttura e alle finalità tipiche di una procedura concordataria in continuità diretta.
Si tratta di un provvedimento innovativo rispetto all’orientamento sinora seguito dalla maggior parte della giurisprudenza che si è occupata della questione, schieratasi per la conservazione di tale dicitura anche dopo la chiusura del concordato e anche dopo la sua completa esecuzione.
Avevamo infatti già tentato questa strada con altre procedure similari, ma senza successo; la stessa Corte d’Appello di Firenze a settembre 2016 aveva rigettato analoga istanza precedentemente negata dal Tribunale di Arezzo.
Come aziendalisti, che guardano alla continuità d’impresa, non possiamo quindi che essere fieri del risultato raggiunto e continuare a perseverare su questa strada, augurandoci che la prossima disciplina della crisi di impresa faccia chiarezza anche su questa tematica.