- Area: Manageriale
La ricerca di investitori (M&A) per un Turnaround di successo
Traguardando l’evoluzione delle modalità di turnaround, gestionale, si rileva a mio avviso una crescente opportunità di integrazione di tale consulenza con quella rivolta alla ricerca di un investitore nella azienda oggetto dell’intervento. Non più progetti separati e gestiti da specialisti diversi, ma approcci interattivi orientati ad un unico obbiettivo: rilanciare l’azienda e ripristinare/consolidare il valore.
Riassumo nello schema che segue la mia visione del progetto complessivo:
E’ opportuno ricordare anche i fattori che possono rendere appealing l’investimento/acquisto di aziende in “challenging situations”
Specifici: Opportunità per tecnologia proprietaria, prodotti, clienti, nicchie di mercato.Valutazione bassa, da rettificare per il rischio di insuccesso del turnaround.
Generali: Riduzione sostanziale dei debiti pregressi mediante le varie procedure.
Profilo patrimoniale più efficiente: cessione di assets; cancellazione leasing, Qualità di reportings / business plan validata da auditor ed attestatori, Cambiamento del management e ottimizzazione delle R.U. già realizzati.
Proprio dall’osservazione di talune recenti tendenze del mercato italiano e dal coinvolgimento di specialisti del turnaround a livello europeo, l’allargamento dell’attività di restructuring al M&A può essere un’opportunità. Quanto all’Italia ci siamo convinti che:
- un numero crescente di imprese di media dimensione (ricavi dai € 30 a €. 80 Ml) con procedure di restructuring in atto e inefficienze comuni – imprenditori “familiari” disorientati, inadeguata quota di vendite nei paesi esteri, indebitamento pesante e/o capitalizzazione in sofferenza, elevati costi strutturali, management problematico – domandano ai consulenti, oltre agli usuali approcci di risanamento finanziario, possibili acquirenti di quote;
- sussiste una crescente propensione di operatori esteri a valutare opzioni di acquisto di tali aziende, operanti in comparti previlegiati, in quanto attratti da tecnologie/prodotti ma determinati a scontare le performance negative. Tuttavia questi obiettivi coerenti hanno difficoltà a convergere, anche per la riluttanza delle aziende a dare mandati chiari e distinti dal restructuring.
Questi compratori possono essere concorrenti industriali, creditori primari, fondi istituzionali specializzati, fondi di Private Equity, anche “family offices” per una porzione limitata del portafoglio. - il network pluri-paese fornisce uno strumento forte per identificare potenziali acquirenti delle aziende target. Infatti i partner accedono direttamente o attraverso intermediari finanziari ad aziende dei medesimi settori; hanno profonda introduzione, per precedenti relazioni di consulenza, nei confronti di clienti locali orientati a strategie di crescita via acquisizioni all’estero; sono in business con investitori istituzionali in challenging situations.
In conclusione, la conduzione dei due processi – restructuring e M&A -in modo integrato risulta alquanto facilitata nel contesto sia per la verifica contemporanea di più mercati e players sia per l’utilizzo di risorse esperte di entrambe le discipline e degli approcci locali. coordinate dal partner che ha ricevuto il mandato.
Autore: Dr. Mario Masciocchi